domenica 13 novembre 2011

L'Italia non crescerà, lo dice il pesce surgelato

Non amo la PNL, anzi ritengo che sia abbastanza pericolosa per chi la usa. Utilizzando certe tecniche per concentrarsi sul raggiungimento del risultato, è abbastanza facile perdere il "polso" del contesto e di conseguenza il "valore" del risultato che si vuole raggiungere. (vedi film Cars).

Con tutto ciò, è praticamente poco probabile raggiungere un risultato se dentro di se non si è convinti di raggiungerlo. Questo gli allenatori di calcio lo sanno benissimo.

Allora domandiamoci: "Il popolo italiano, dentro di se, vuole la crescita? Cioè, vuole quella crescita del PIL come avevamo negli anni '50 e che ora hanno i paesi BRIC? "

Per ora tralascio di esplicitare quello che è il mio pensiero. Noto che le persone che mi circondano,  non hanno come primo desiderio quello di avere più cibo o più "roba", ma quello di "essere meno stressati", di non dover fare tutto di corsa... La fretta è il nuovo nome della fame.

Obiezione: la mia conoscenza della situazione è parziale: va bene. Chi c'è l'ha più precisa? Sicuramente i pubblicitari. Allora confronterei le pubblicità che vedevo quando ero ragazzo e quelle più o meno attuali.

Quando ero ragazzo le pubblicità vertevano sull'abbondanza, sull'accessibilità del prodotto, sulle meraviglie portate dal progresso mediante la tecnica. Oggi invece o sono di tipo puramente compulsivo (anche auto e telefonia non puntano sul "progresso tecnologico") oppure su un immagine di vita più tranquilla (il mulino bianco è un esempio tipico)

Ecco un esempio che risale ormai a qualche anno fa. Quando ero ragazzo la pubblicità del pesce surgelato sottolineava la quantità del pesce che si vedeva pescato da un peschereccio e la "moderna tecnica di consevazione." Se non vado errato circa dieci anni fa invece la stessa ditta di pesce surgelato faceva vedere una coppia innamoratissima (bisogno di relazioni) in un posto isolato ma suggestivo (bisogno di tranqullità) che mangiava appunto il pesce surgelato.

Non amo Serge Latouche (anche se le sue provocazioni vanno prese seriamente). Occorre la crescita. Ma bisogna intendersi su che crescita. "Che ci serve?" O un consumismo compulsivo, o pensare una crescita non consumistica.

Chiarito questo, allora si potrà ritornare a crescere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L unica crescita che permette di sostenere il sistema pubblico cosi inefficente e autoreferenziale e' la manifattura votata a saturare il consumo interno, e per l export, rendendomattiva la bilancia,commerciale. Che per altro,e' l unico modo che l economia conosca per accumulare reddito, ma quello vero, non solo pil, che e' una definizione ben piu ampia, ma che non vuol dire niente.
Cio scritto, il suo,articolome' intererssante e corretto per il semplice fatto che tutto cio che ho scritto e' tanto anacronistico quanto irrealizzabile.
I passi da fare per l italia sono:
1) liberalizzare in primis il mercato del lavoro, abolendo tutte quelle forme di lavoro temporaneo che creano enormi svNtaggi a chi ci si trova invischiato
2) detassare totalmente il meridione, tanto le tasse non le pagano lo stesso, ma facendolo legalizzato, si potrebbero attirare enormi investimenti esteri.
3) dopo i primi 2 passi, tagliare del 50 i dpendenti pubblici, e mettere un tetto a massimo 10mila euro,qualunque stipendio pubblico!
4) tassare, legalizzare e regolamentare la prostituzione, una volta per tutte!
5) come ultimo, tagliare le tasse al restom d italia, l unico vero modo per combattere l evasione

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo, come al solito chi comanda è la coscienza personale si puo fare pln o alttro ma se si ha la cosienza sott le scarpe non è certo per colpa della pnl. La PNL è solo uno strumento bello utile e pratico a mio avviso bisogn vedere chi lo usa

Saliti Fulvio P.

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