martedì 30 agosto 2011

Un'esplosione di creatività!

Di ritorno dalle vacanze in Carnia, su cui per ora non ho intenzione di fare commenti, sono stato al "Meeting  di Rimini.
Lo definirei un'esplosione di creatività. Vorrei sottolineare il concerto dei Chieftains, spettacolo veramente esaltante e la mostra sulle Madonne d'Abruzzo che mi ha riconciliato con le visite guidate alle mostre.
Infatti pochi giorni prima stavo per menare (si fa per dire!) la guida alla mostra di Illegio. Le mostre di Illegio sono per certi versi geniali: la gente di un piccolo paese che stava per scomparire, ha deciso di "inventarsi qualcosa" per vivere. Ogni anno, gli organizzatori scelgono un tema, quest'anno era l'Aldilà, e recuperano ed espongono da giugno a settembre pezzi d'arte provenienti da tutto il mondo connessi al tema. Da un po' di anni vado a vedere la mostra e ne vale sempre la pena, ma quest'anno c'era una guida che si era preparata evidentemente su testi di Giacobbo o Peter Kolosimo o Mike Bongiorno o Berlusconi  (che odia la cultura siccome frega i laureati)...non so... ma ha sparato un sacco di fesserie.
Invece alla mostra del meeting, una ragazzina esile e poco invadente, spiegava senza soffocarti la visione.
Ho assistito ad alcuni dibattiti. Vorrei segnalare quello su "I cristiani e la politca", dove c'erano un Inglese, un Francese, un Lombardo (Formigoni),  un Brasiliano ed un Pakistano, il fratello di Bhatti, ucciso per il suo impegno nel difendere le minoranze religiose in quel paese.
Il Francese aveva l'aspetto di un democristiano, un buon vecchio democristiano onesto, un simil-Martinazzoli, L'Inglese un raffinato dialettico, colto etc.., Formigoni è un "patela-vache" ma per i numeri che dava, se tutte le regioni fossero amministrate così, le cose in Italia andrebbero mediamente meglio... però davanti all'intervento del Pakistano e del Brasiliano... mi sono sentito un po' vergognoso di essere europeo.
Vi è un particolore che mi è piaciuto moltissimo. 
Come ho già scritto nel mio post sui "liguri gentili" anche qui c'era tutto un popolo di volontari assolutamente motivati. Ho già parlato delle visite guidate. Mi piace ricordare quelli che stavano alle casse o agli stand della ristorazione, gentilissimi e che in qualche modo cercavano di "personalizzare" la loro attività. Ricordo un cassiere sui 25 anni, che aveva messo un cartello chiedendo di non dargli ancora del lei, oppure un altro che aveva messo un cartello in cui citava un passo evangelico e diceva pressapoco "non vi affanate per sapere di che mangeremo di che berremo... ma comunque sbrigatevi a deciderlo per fare lo scontrino"...

domenica 28 agosto 2011

Back to internet again!

Verso la fine di luglio ed i primi di agosto ero indaffaratissimo, poi sono stato in vacanza in un luogo irraggiungibile da internet. Quindi solo ora posso tornare a dilettare i miei lettori (ammesso che ve ne siano e le 1000 pagine visitate non siano di lettori giunti per sbaglio!)
Anche qui è come per il vecchio post Varie ed Eventuali
Bagliori nel buio.
A Pietra Ligure ho partecipato ad un concerto di una cover di Claudio Baglioni. Bravi. Il cantante sembrava proprio a Claudio Baglioni. Personalmente a me Claudio Baglioni non ha mai detto un granchè, visto che in quegli anni c'era di meglio (Battisti, Dalla, Guccini, De Andrè, Le Orme, La PFM ...) Baglioni piaceva alle ragazze. Ascoltare Baglioni era fare un gesto di cavalleria, che tutto sommato mi piaceva fare. Quella sera sono andato ad ascoltare Baglioni proprio come gesto di cavalleria nei confronti di mia moglie.
Sta di fatto che quando il cover stava cantando "E tu!" mi sono accorto che io e mia moglie ci stavamo abbracciando. Dando  un occhiata intorno a noi, ho visto che nella piazza qua e là c'erano parecchie coppie sui 50 quasi 60 anni che si stavano abbracciando o tenendo per mano.
Immagine bellissima, ma la mente è corsa al mio amico Ottavio, e poi a PierLuigi, Patrizia, Anna e (anche se ha qualche anno più di noi) Marcello. Ma se loro possono pensare che la persona che hanno avuto accanto li ha amati fino alla fine della vita (e ora li sta amando in un modo misterioso) la situazione è ben più triste per Renato, Paola ... Non concludo. Non so fare discorsi edificanti o consolatori, se non riaccorgermi che la persona che ho accanto non è una mia proprietà o conquista, è un dono .
Funerale
Ai primi di agosto sono stato al funerale del "Signor Gianni", come l'ho sempre chiamato. Erano molti anni che non lo vedevo più: era un amico di famiglia, sua moglie è la madrina di una mia sorella, mia madre è la madrina di uno dei suo figli (quello diventato un importante personaggio nel mondo della finanza) i miei genitori e loro si incontravano spesso. Ma ai primi di agosto mia sorella ed i miei genitori erano già via per le vacanze e così io sono stato l'unico della famiglia a presenziare. Siccome da qualche parte esiste una fotografia che rappresenta me con meno di tre anni in braccio all'allora meno che quarantenne Signor Gianni, mi sono sentito quasi in dovere di partecipare. Quando muore una persona che ha già superato gli 85 anni, è abbastanza facile "farsene una ragione" ma un funerale richiama sempre al nostro destino, alla nostra caducità. Alcune considerazioni.
- Nonostante la grande cultura e profondità umanità del sacerdote che ha officiato, ed ha fatto una predica in cui ha dimostrato entrambe, il rito del funerale "standard" è abbastanza soft. In questo hanno ragione i sostenitori del rito tridentino.
- Come ho detto, i membri di quella famiglia non li vedevo da anni. Vite molto diverse. Mi venne in mente che quando era ragazzo, a Massimo, il figlio diventato Amministratore Delegato della *** , quando era un po' teso, stanco o a disagio veniva un ticchio.  Al  funerale di suo padre il ticchio gli era molto evidente. Ho sentito in questo la sua "umanità". Come si suol dire "anche i ricchi piangono", e se non lo fanno, somatizzano.
- Mi è molto difficile spiegare tutti i passaggi logici, ma mi è venuta in mente la definizione di superstizione: Una società (stato, azienda, famiglia) o un individuo, per fronteggiare certi problemi ed adattarsi vantaggiosamente all'ambiente, crea certe norme di comportamento ed abitudini. Dicesi superstizione l'intervallo temporale in cui  quei problemi sono cessati o le condizioni dell'ambiente sono mutate, ma tali comportamenti continuano ad essere attuati.