sabato 19 luglio 2014

Costruendo Porcili



Questa mattina in tram, mi è venuto in mente un post da scrivere questa sera, poi ho visto questo recente e bellissimo il post sul blog di Jurgen Appelo : si vede che pensieri analoghi girano contemporanemente nelle menti.

Pensavo a quel frusto racconto delle carriole: tre personaggi stavano spingendo carriole piene di pietre. Un viandante domanda loro "Che stai facendo?" ed uno: "Fatico a spingere questa maledetta carriola!" ; il secondo: "Guadagno  da vivere per me e la mia famiglia" ed il terzo: "Sto costruendo una magnifica cattedrale".
L'analisi delle tre risposte è molto complessa . Coinvolge la piramide di Maslow, le motivazioni estrinseche la "big picture" ...  Solo per un analista superficiale, il terzo è sicuramente vincente sugli altri.

Ma, se invece di costruire una magnifica cattedrale, le pietre fossero servite per un porcile, il terzo sarebbe stato ancora così motivato?

Ho di recente visto il film Hanna Arendt. Il fatto più tragico è che Adolf Eichmann non si considerava un mostro, ma un esecutore efficiente. Di cosa? Non gli importava. Invece lo scopo del lavoro deve essere noto e non si può non tenerne conto. Ma, evitando casi estremi (purtroppo non rari - molti fabbricano armi che vengono usate e non sempre per difendere la nostra patria dagli invasori!) direi che il nostro costruttore di porcili dovrebbe fare due ragionamenti:
Il porcile serve alla società - se non ci fossero i porcili non ci sarebbe neanche il valore aggiunto per le opere d'arte. Il porcile è il fondamento della cattedrale.
Nel costruire il porcile la motivazione nasce anche dall'attenzione  ai processi e alla creazione di relazioni umane.
 Ecco una nuova risposta da dare la viandante:
"Sto costruendo un utilissimo porcile; ho capito che disponendo le pietre in un modo diverso, la carriola è più stabile lungo il percorso e le pietre sono più comode da scaricare; ho conosciuto degli operai che vengono da paesi diversi, parlano con un accento strano, ma lavorando insieme riusciamo a capirci"


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