sabato 23 marzo 2024

Quel po' di brace sotto la cenere

 Mia ultima lettura.

Ho letto questo libro anche perché alla sua presentazione ai lettori torinesi c'era l'intervento di un amico che viene citato tra i personaggi nel libro stesso. Proprio attraverso questo amico - il padrino di uno dei figli di una mia sorella, il padrino dell'altro figlio sono io – avevo conosciuto l'opera di Suor Laura Girotto. Una missione/ospedale/scuola pressoAdua.

Il libro, se da un lato apre il nostro orizzonte verso guerre terribili che i media ignorano (ma non i fornitori di armi, perché è incredibile che paesi con scarsità di acqua potabile abbiano le risorse per gli armamenti!) non è un'analisi geopolitica a “volo d'uccello” ma storie di persone con la loro drammaticità. L'impegno di Suor Laura e della rete di volontari e amici che è nata intorno a lei e alla sua opera, se da un lato può sembrare poca cosa davanti a certe situazioni, è la testimonianza di una vicinanza. La testimionianza di chi non abbandona quelli che sono nel dolore.

Faccio prima a consigliare l'agevole lettura, che recensirlo!



giovedì 14 marzo 2024

ChatGPT 3.5 fa bella figura (nel senso che...)

 I miei genitori erano assolutamete insoddisfatti di me. Facevo sempre fare brutte figure.  Quando qualcuno mi chiedeva qualcosa del tipo "Che tram si prende per andare in piazza Paleocapa? " Io rispondevo "non lo so" e mio padre "Fai sempre brutta figura! Se non lo sai, di' comunque qualcosa... Una linea a caso, da qualche parte porta..."  "Ma se non porta lì?" "Eh, va ben, magari dovrà fare un pezzo a piedi, ma se dici che non lo sai, fai brutta figura!"

Sarebbe stato contento di #chatgpt 3.5 !

Ancora test demenziali con #LLM in cui #Gemini esce a testa alta, almeno rispetto a #chatgpt 3.5 che fa bella figura, ma nell'ottica dei miei procreatori

😀 Non sapendo cosa chiedere, mi sono rivolto con la mente alla tradizione piemontese. A partire dalla canzone "Maria Gioana" ho chiesto cosa avrebbe dovuto fare costei per non avere più mal di testa. #Gemini ha subito messo le mani avanti con un testo alla "disclaimer" (consultare il medico!) . #chatgpt no: ha dato diversi suggerimenti, ma non quello di smettere di bere alcolici, come viene detto nalla canzone

🌱 Altra canzone tradizionale. Ho chiesto quante erano le ragazze che venivano da Lione e raccoglievano i fiori della primavera. #Gemini saggiamente mi ha risposto che mancavano informazioni mentre



La canzone, come tante canzoni popolari, diceva che erano tre, e poi si concerntrava sulle vicende (terribili!) di una.

🐷 Ho chiesto cosa farà il Marchese del Monferrato quando questo porco prenderà l'uva (da una iscrizione sulla fortezza di Verrua Savoia)

#Gemini saggiamente mi ha risposto che mancavano informazioni, che c'erano stati parecchi Marchesi del Monferrato..., mentre 


 

 Incuriosito dalle risposte che trovavano riferimenti in una poesia "Il sabato del villaggio" di La Martine.  Non sapevo che ci fosse un "Sabato del villaggio" anche oltralpe. Allora ho chiesto


Si parla spesso dei lavori che toglierà l'intelligenza artificiale. Che tipo di lavoro può togliere un LLM così? Forse quello di intrattenere vecchi inebetiti?




martedì 5 marzo 2024

chatGPT 3.5 mi prende per i fondelli ?

 

In un mio articolo su Linkedin avevo parlato di alcuni dei test fatti sugli LLM. In realtà di test ne ho fatti di più: quelli mi sembravano i più significativi.

Una cosa evidente è che gli LLM non sanno fare i lipogrammi.

Nel test non avevo usato direttamente la parola “lipogramma” semplicemente avevo chiesto di scrivere un breve testo senza usare una certa lettera.

Qui ho provato invece a chiedere esplicitamente un lipogramma a chatGPT 3.5.

Ecco il risultato. Mi sono sentito preso per i fondelli.

Ho pensato a due scenari. 

Primo: Siccome sono evidentemente profilato nelle mie ricerche su internet, come qualunque utente – per rendersene conto basta vedere le pubblicità mirate che arrivano in base ai prodotti cercati poco prima – vuol dire che mi ha riconosciuto e risposto a tono. Ma questa profilazione “dispettosa” apre scenari distopici. Se un ricercato dalla polizia chiedess un'informazione relativa ad un percorso, l'AI potrebbe indirizzarlo proprio verso un posto di blocco per essere fermato! Oppure, peggio ancora, in una guerra inter-etnica potrebbe dare informazioni mediche errate alle etnie rivali... e via discorrendo.

Secondo: Ho scoperto un punto debole degli LLM.  I lipogrammi!  I casi sono due: 

O il punto debole rimane per cui alla domanda “Che differenza c'è tra l'intelligenza umana e quella artificiale?” la risposta sarà: “L'intelligenza artificiale non sa fare i lipogrammi”

 Oppure, presto i manager del settore faranno un enachement per coprire questa lacuna. Il costo sarà considerevle, non tanto per chi lavora (noi, i ragazzi del software siamo sempre costati poco!) ma per tutte le riunioni tra strapagati manager che prendono questa decisione strategica, pianificatori di WBS Pert e Gantt con “chi fa cosa quando”, SAL (avanzamento lavoro), colpevolizzazione dei ritardi, comunicazione della nuova feature... insomma si investiranno soldi per una cosa totalmente inutile. Perché a che cavolo servono i lipogrammi?

 

mercoledì 14 febbraio 2024

Cormac McCarthy è meglio di Eric Segal

 Ho terminato la lettura di StellaMaris di Cormac McCarth.

Avevo preso questo libro più o meno per lo stesso motivo per cui da ragazzino mi ero messo a leggere “Love Story” di Eric Segal. Quello era stato un successo planetario, ne parlavano tutti. Potevi non leggerlo? Eppure la mia sensazione, condivisa da tanti altri, di varie età, di varie ideologie politiche e basi culturali, è stata:“Tutto qui?” Non era neanche un libro brutto. Era scarso. Non riuscii a capacitarmi del successo. Molto l'avranno letto per il mio stesso motivo. Resta da capire chi ha innescato la scintilla iniziale.

Anche Stella Maris l'ho letto per motivo indotto. Era morto il grande scrittore Cormac McCarth. Panegirici sui media. Quello era il suo ultimo libro... si poteva non leggere?

Di Cormac McCarth avevo letto Non è un paese per vecchi e SunsetLimited

Di quest'ultimo ne avevo avuto un'impressione ottima. Stella Maris segue più o meno la stessa struttura: la “trama” emerge da un dialogo serrato tra i soli due personaggi (gli altri sono solo citati).

In entrambi i libri incontriamo situazioni di dolore, siamo colpiti da frasi densissime, in un discorrere essenziale, direi laconico.

A differenza di Sunset Limited, Stella Maris è molto più “difficile”. Per seguirlo occorre un background culturale di un certo tipo. Casualmente abbastanza simile al mio. Un po' di matematica (che non sono i calcoli!!!), un pizzico di filosofia e un pizzico di psicologia. Non servono per capire esattamente cosa dice la protagonista, ma almeno capire di cosa sta parlando senza perdersi.Con tutto ciò penso di aver perso qualche "finezza" in certi punti.

Guardando sulle recensioni dei lettori, oltre ai complimenti, ho visto molti che si sono persi, che non riuscivano a leggerlo perché troppo difficile (scritto con varie forme che sostanzialmente non mettevano in evidenza la loro ignoranza, quanto l'ermeticità dell'autore).

Pensando a delle persone che reputo colte (prof. di Lettere per esempio) non so quanti riescano a seguirlo o apprezzarlo.

Qualcuno l'ha definito nichilista. Boh, il vero nichilismo secondo me è altro, ma non apro questo argomento. Almeno per ora

Ecco lo apro adesso, anche se è molto difficile spiegarlo in un discorso logico: nella mia mente è più una sequenza di immagini, per me chiarissime ma difficili da rendere a parole.

Per una strana sequenza di associazioni di idee, certi passi mi hanno riportato ad una mia piacevolissima lettura giovanile (29 anni!) Gödel, Escher, Bach - Un'eterna ghirlanda brillante Douglas R. Hofstadter. Richiamare alla mente quel testo mi ha evocato i koan delle meditazioni zen e queste a Enzo Jannacci. ???? Sì in un suo intervento  aveva parlato della "Carezza del Nazareno" . I monaci zen a volte per avere l'illuminazione di danno dei ceffoni - Jannacci evoca la Carezza, come  modo per uscire da labirinti ricorsivi che portano su abissi che generano vertigini. Ma ancor più, la "Carezza del Nazareno" evocata da Jannacci è qualcosa di "esterno" che viene da "Altro". Insomma, una uscita dal labirinto del nichilismo.

 


martedì 6 febbraio 2024

You are old Father William

 

Nel 1979 all'Università avevo seguito il corso di Elaborazione dell'Informazione Non-Numerica, tenuto da compianto prof. Piero Torasso. Quello per lui era il primo anno che teneva un corso universitario. Corso interessantissimo: concetti teorici, metodi, algoritmi ed altri fondamenti di quello che oggi va nel calderone dell'Intelligenza Artificiale. Tesi di laurea sul tema del riconoscimento del parlato. Peccato che, ora di cercare lavoro “il mercato” chiedeva “Ma sai programmare in COBOL?” e altre amenità simili. Oggi tutti parlano e sparlano di Intelligenza Artificiale e io sono vecchio. 

Quando ero giovane consideravo la bicicletta come un mezzo razionale di spostamento per medi percorsi urbani. Più economico e veloce che attendere il tram, più economico e spesso più veloce dell'auto. Ovviamente bel tempo e percorsi diurni. Ero molto criticato per questo. La bicicletta era per molti un oggetto da caricare in auto per giri fuori città. Un altro problema era la cattiva educazioni degli automobilisti. Oggi a Torino stanno facendo ciclopiste. Spesso sono malfatte, ma tant'è! La bici è considerata un mezzo di trasporto per tragitti urbani. Io però sono vecchio!

 Una volta (primi anni 90) in tram incontrai il prof. Leonardo Lesmo, anche lui un giovane docente quando io ero studente e anche lui prematuramente scomparso. Lo salutai; non si ricordava di me, infatti non sono mai stato suo allievo. Chiacchierammo un po' ed il tema cadde su quanti dati si producevano nei processi aziendali, soprattutto se legati al monitoraggio degli impianti e flusso dei prodotti, oppure nei sistemi di controllo ferroviario e venivano letteralmente “buttati” mentre magari potevano essere utilizzati come analisi per la manutenzione preventiva delle singole componenti... oggi i dati sono il nuovo petrolio, e io sono vecchio.

 In una prima fase del lavoro ero scapolo e più che accumualre soldi in un periodo dell'inflazione a due cifre, mi interessava sia lavorare su temi “interessanti”, sia avere del tempo per me. Poi gli inizi del matrimonio non furono “lisci” e ci tenevo avere del tempo per gestire anche problemi famigliari. Cioè volevo fare il più possibile nelle 8 ore (ci stava tutto ed avanzava!) e non diluire il tempo in straordinari non pagati. Facevo anche trasferte che mi pesavano molto. Oggi sento parlare sui social dell'esigenza di bilanciare il lavoro con la famiglia e la vita extra-lavorativa, settimane di quattro giorni, smart-working e simili cose che avrei apprezzato molto. Però oggi io sono vecchio e in pensione

Nel notare un notevole spreco dell'impegno del tempo e della cultura di chi lavorava, soprattutto in un contesto (ne ho scritto qui), mi sono imbattuto nell' agile manifesto, mi sono certificato a mie spese ScrumMaster , ho vinto una copia e recensito Management 3.0 , ma non ho avuto nessuna opportunità di lavoro, finchè non sono andato in pensione. In pensione perchè  io sono vecchio .

Ma c'è di più. Nel lontano 1975 quando la falsa invalida ed il tangentista raccomandato da un massone mi avevano impedito sia di studiare quello che mi interessava, sia di fare un'esperienza a cui avrei tenuto molto, ovviamente ho pensato al suicidio. Quella volta l'idea l'ho superata grazie agli incontri con due “sorelle maggiori simboliche” e anche altri loro amici... ma soprattutto mi sono messo a leggere da Roberto Vacca al rapportoMeadows cioè coloro che sostenevano che “andando avanti così, saremmo finiti male”. Non ero io a dover morire, era questo mondo di merda che sarebbe morto! Oggi è sotto gli occhi di tutti che quelle previsioni “catastrofiste” di allora sono reali: se non proprio così come le prevedevano, forse peggio, anche se il sistema massmediatico le nega o le ridicolizza in un insulso politically correct. Mi sento vicino ai giovani con eco-ansie. Mi considero l'antesignano dei Gretini. Mi sento giovane!

 

domenica 21 gennaio 2024

Edmondo De Amicis, quasi anticipatore di Marc Augé

 

Ho terminato di leggere La Carrozza di Tutti di Edmondo De Amicis, un libro che mi ha veramente esaltato!!

Non ho mai letto nulla di Marc Augé, ma il suo neologismo non-luoghi, mi aveva colpito molto:

  • Gran parte di quello che, quando mi sveglio ricordo di aver sognato, avviene su treni o stazioni ferroviarie, tram o fermate dei tram, parcheggi, spogliatoi di palestre o piscine.

  • Quello che trascorriamo nei non-luoghi è un non-tempo? Allora diventa una sfida stimolante dare significato a questo tempo che comunque dobbiamo trascorrere!

  • In una mia canzone cito nel ritornello “...nei non luoghi di Marc Augé...”

De Amicis è attratto dal tram a cavalli, su cui si incrociano, ma non per incontrarsi a parte rare eccezioni, gente di tutte le età, di tutti i ceti sociali - esclusi forse i super ricchi e gli estremamente poveri privi anche di 10 centesimi - e di tutte le matrici culturali e ideologiche.

Il suo non è un lavoro da antropologo come Marc Augè, ma da scrittore. Dapprima pensa che frequentando il tram, guardandone i passeggeri, captandone racconti, potrebbe aver ispirazioni per personaggi e trame su cui costruire le sue storie, un po' come nel film “Il Cammino perSantiago” voleva fare uno dei pellegrini.

Ci rinuncia. Afferma poi che sarebbe interessante per ogni linea tranviaria, allora gestite da due società diverse, fare una guida con monumenti e luoghi notevoli lungo tale percorso. Rinuncia.

Si limita a descrivere, per un anno intero, il 1896, mese per mese, i personaggi e gli episodi delle sue corse tranviarie. Si lascia coinvolgere: scrittore, non antropologo.

Esplicita la sua antipatia o simpatia immediata per alcuni passeggeri, anche se poi a volte si ricrede; le sue conversazioni; le sue considerazioni.


Nonostante certe pagine un po troppo deamicisiane (eh ben, da De Amicis!) il libro mi ha affascinato, oltre a quello che ho già detto sui non-luoghi, anche perché sono un accanito torinese e mi piace vedere la Torino com'era, con la sua toponomastica in certi casi cambiata (Corso Oporto, Piazza Vittorio Emanuele I ...) e la sua a diversità urbanistica rispetto ad oggi.

Nel linguaggio mi affascinano certi termini e modi di dire “vintage” e mi piace l'inclusione, pur moderata, dei termini in torinese, evidenziati graficamente in corsivo.

Bello il finale:

[...] mi disse con la  sua voce cordiale: - Buon anno, monsù!
- Buon anno, Giors! - gli risposi.
Egli parve colpito dall'accento con cui gli feci quel saluto. Mi guardò, e poi mi rispose la parola che da molto tempo ripeto sempre, e che mi pare la più dolce e la più sapiente delle parole umane: - Speriamo!
Sì, mio buon Giors: speriamo!

 

 


martedì 2 gennaio 2024

È la Chiesa che ha abbandonato l'umanità, o è l'umanità che ha abbandonato la Chiesa?


 Mi è venuta in mente questa citazione di T.S. Eliot quando ho casualmente trovato, tra vecchio ciarpame, questo foglio. Lettera che l'insegnante di religione delle medie aveva scritto agli allievi al termine della terza media. Non la ricordavo, per cui mi è venuto il sospetto che l'avesse consegnata a mia sorella, che aveva avuto anche lei quella prof, e per qualche strano giro fosse finita a me. 

Non faccio l'analisi passo a passo. Ora non ho tempo. So che molti italiani della mia generazione, cresciuti all'ombra dei campanili, che frequentavano "dottrina" e giocavano all'oratorio, hanno nei confronti del cristianesimo un'approccio superficiale da "ah sì, lo so già!" che non influenza le scelte della vita, tutt'al più evoca i bei ricordi dell'infazia e della prima giovinezza.

Per me, che dopo la terza media "riprendevo le misure" al mondo, e il "rapporto con la trascendenza" era una elemento molto importante e vedevo che il mondo della mia infanzia dava risposte inaccettabili... beh! quella lettera era sicuramente un ulteriore punto in meno per il cattolicesimo!!

Sono grato di aver incontrato chi mi ha presentato il cristianesimo come la possibilità che le mie esigenze elementari di bellezza giustizia verità... fossero prese sul serio. 

Ne avevo già accennato qui in questo post

Ma per tutti, una religione semplicemente puntello del Super-IO freudiano, come fa:

1) a resistere quando la società cambia e con essa anche le esigenze della vita collettiva e di conseguenza le regole del Super-IO più diffuso nell'ambiente.

2) ad essere interessante per chi non tenda solamente a sopravvivere?

E si domandano perchè le chiese sono vuote!!!!

mercoledì 29 novembre 2023

"Contro lo Smartphone" di J.C. De Martin - Mia ultima lettura

Contro Lo Smartphone Web Ok Ho terminato la lettura di questo libro 

il cui titolo, come spiegato dall'autore è un po' ad alto impatto. In realtà non è un testo che rimpiange i bei tempi passati, ma un testo che ci rende utilizzatori consapevoli.

Un po' di storia e di anatomia dell'oggetto, fatte in modo molto chiaro, penso leggibile anche da un non-addetto ai lavori. Penso, perchè io un po' addetto ai lavori lo sono: ricordo gli slot liberi sui PC tower e le schede PlugAndPlay, i driver,buntu... cosa impensabile sugli smartphone....

🤔 Elenca poi vari problemi che quest'oggetto ci porta insieme alla sua comodità. Suggerisce anche delle soluzioni.
Infatti, come spiega spesso anche Paolo Benanti
, la tecnologia è un prodotto umano, quindi oggetto di scelte, fatte in base a certi obiettivi.
Lascio al lettore il piacere di scoprire i problemi e soluzioni.

Questo libro dovrebbe essere letto da chiunque operi nel settore scolastico, vista la pervasività dell'oggetto in questione.

Dovrebbero leggerlo i politici e dirigenti del pubblico impiego per permettere strade alternative all'uso dello smartphone: non ha proprio senso che la PubblicaAmministrazione dipenda di un oggetto prodotto da un duopolio straniero.

🤦‍♂️ Sulla pervasività tra i giovani: ora da vecchietto che fa volontariato, aiuto dei ragazzini delle medie inferiori a fare i compiti di matematica presso un doposcuola parrocchiale. Una volta la settimana e “a gratis”. Ebbene, i ragazzi non si segnano neanche i compiti sul diario, guardano lo smartphone.
Ho provato a raccontare l'episodio narrato da un ricercatore la sera della presentazione del libro. Questo Nerd, nel cuore della notte, nel cuore dell'inverno, in Trentino doveva andare in un albergo con check-in elettronico. Il codice era sullo smartphone. Peccato che in quel momento, a fine giornata e col freddo, lo smartphone fosse scarico! Fortunatamente non ha passato la notte all'addiaccio perché si era segnato il codice anche su un biglietto!
Mi ha sconvolto l'obiezione di una ragazzina:
“Avrebbe dovuto avere delle power bank!”

Pazzesco come il mercato inviti ad esporci a fragilità e alternative fragili per creare dipendenze continue!

 

martedì 21 novembre 2023

Torino Magica

 

Torino è nota come città magica. È la città di Gustavo Rol, detto Tavino, a cui si vuole intitolare la linea ferroviaria, detta TAV, che dovrebbe unire la magia di Torino con la magia di Lione. Non sto ad elencare tutti i luoghi esoterici, di cui esistono guide dettagliate in varie edizioni e vi sono tour operator specializzati per portare i turisti a visitare quei luoghi occulti.

Mi limito e descrivere un'esperienza di percorso extra-spaziale con cui provare la sensazione di camminare su un nastro di Möbius

Un itinerario che si può percorrere in auto, meglio sulle due ruote per cogliere meglio i dettagli. A piedi è un po' lungo.

Partenza da Piazza Omero. Prendere per via Guido Reni, ma girare subito a sinistra su via Paolo Gaidano. Notare che questa è l'unica svolta a sinistra del percorso. Poi, agli incroci, sempre diritto o svolte a destra.

Procedere per via Gaidano. Ad un certo punto troveremo la Cascina Roccafranca sulla destra e la cappella Anselmetti sulla sinistra. Attraversare via Rubino e poco oltre ci troveremo la scuola media superiore Enzo Ferrari sulla destra. Continuare dritto, e a breve vedremo il cartello Grugliasco, il che indica che siamo usciti da Torino e ci troviamo a Grugliasco.

A riprova di ciò, un altro cartello indica che la strada che stiamo percorrendo non si chiama più “Via Gaidano” ma “via Moncalieri”. Non è possibile quindi essere a Torino, siccome una strada intitolata a Moncalieri esiste ed è corso Moncalieri, vicino al Po.

Al semaforo, presso la chiesa dello Spirito Santo,  giriamo a destra in via don Borio e sulla destra vediamo il centro sportivo Rari Nantes – Gerbido. E Gerbido è appunto una zona di Grugliasco.

Sulla sinistra “Piazzetta Andrea Camilleri” con a volte delle fontanelle zampillanti, a volte no.


Superata la Rari Nantes, il centro medico e l'oratorio Frassati (edifici addossati l'un l'altro) giriamo ancora a destra in via A. Volta. Altra certezza di non essere a Torino, poiché a Torino via A. Volta è una traversa di Corso Vittorio Emanuele II.

La via curva brevemente a sinistra; percorriamola fino all'incrocio con un corso molto largo. Imbocchiamo il corso girando a destra. Percorriamo questo ampio viale tra grandi palazzi fino al semaforo che incrocia via Guido Reni. Al semaforo svoltiamo a destra e dopo un breve tratto, ci ritroveremo in Piazza Omero, al punto di partenza senza aver visto alcun cartello che indica di essere rientrati in Torino. Magia !!!!


domenica 12 novembre 2023

No X

 

Per me Twitter è stato un piacevole passatempo. Iniziò ad incuriosirmi il fatto che fosse stato implementato usando Ruby on Rails (poi abbandonato). Fu un interessante modo per essere informato su argomenti che mi interessavano.


Ultimamente è cambiato il logo e quella X su campo nero è doppiamente tetra.

La X su una parola o disegno significa spesso “cancellazione”: i Notav hanno una X sopra la sagoma di un treno, per esempio. Il nero è un colore un po' cupo, sebbene preferisca il verde, anche l'azzurro di Twitter era meglio

Poi il nero è il colore di un'area politica e la X ricorda DVX, insomma una dittatura che ha portato l'Italia ad allearsi con un pazzo criminale e l'ha condotta prima in una guerra coloniale, ingiusta come tutte le guerre, ma per giunta anche “fuori tempo massimo” e poi in una guerra mondiale disastrosa. Insomma, una delle pagine più drammatiche della nostra storia.

Ma X, il nuovo Twitter, è peggiorato: diventa invasivo, dando troppi suggerimenti inutili, ci sono troppi profili fittizi che coprono di insulti altri profili e non c'è modo di segnalarli. Sostanzialmente tutto è permesso.

Alcuni “compagni di Twitter” sono scomparsi

Ricordo la signora libanese che faceva interventi interessanti, e addirittura le avevo proposto una gita a Torino, insieme col marito, sperando che contraccambiasse con invito in Libano per me e mia moglie, ma poi scomparsa dopo l'esplosione e penso anche l'impoverimento generale del paese.

Alcuni personaggi come Riccardo Bonacina, Leonardo Becchetti e Nello Scavo potrò andarli a leggere in altro modo.


Alleggerirò lo smartphone.

martedì 17 ottobre 2023

Laudate Deum

 Recentemente ho letto l'esortazione Laudate Deum.

Un testo molto bello, spiace solamente che sia stato pubblicato in un periodo talmente pieno di fatti gravi, per cui è passato non dico inosservato, ma forse senza l'attenzione che meritava.

Non faccio alcun commento al contenuto.

Mi limito a polemizzare con alcuni suoi commentatori – dai chatbot a opinionisti della carta stampata – che hanno criticato il Papa. Con varie sfumature, secondo questi sedicenti auto-nominati detentori della dottrina cattolica, il Papa non avrebbe dovuto occuparsi di tali temi, ma altro confacente al Sommo Magistero bla bla bla....

Invece il Papa ha fatto benissimo e spiego perché, con alcuni passaggi.

  • Ero bambino e mia nonna, già nei primi anni 60 aveva il televisore. Indicandomi Papa Giovanni disse: “Vedi quello è il Papa, è come fosse Gesù in terra”. Magari non era una definizione teologica perfetta – anche perchè formulata in piemontese, ma d'altra parte Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, si rivolse al papa Gregorio con “dolce Cristo in terra” e il catechismo, cosiddetto di San Pio X, chiama il Papa “[...] vicario di Gesù Cristo capo invisibile, di tutta la Chiesa [...]”
  • In Gesù Cristo abitano le due nature, umana e divina. Nel prologo del vangelo di Giovanni leggiamo “...tutto è stato fatto per mezzo di lui [...]” ripreso anche da alcuni passi di San Paolo (oppure il vangelo di Giovanni è successivo? Boh, non sono un biblista e in questo contesto non me ne frega niente)
  • Nel Genesi leggiamo che Dio creò il mondo.

È ovvio che al “Creatore” faccia piacere che la sua creatura si conservi.

Quindi è ovvio che il Papa – vicario del Dio fatto uomo - debba in qualche modo condividere la “preoccupazione” del Creatore, essere “profeta” e pur con tutti i suoi limiti umani, dare voce alla passione di Dio per le sue creature.

 sedicenti detentori della dottrina cristiana, contro le "derive" papali (sic!)

  •    o in qualche modo sminuiscono il primato di Pietro espresso anche nel catechismo di San Pio X
  •    o negano la natura divina di Cristo
  •    o negano la creazione.

Non direi che siano proprio difensori della fede


Nel frattempo il Papa ha già pubblicato un'altra esortazione apostolica "C’EST LA CONFIANCE"